Da diversi anni si sta diffondendo un po’ in tutto il mondo uno stile di vita minimalista, un vero e proprio movimento sociale e architettonico, che ha avuto origine negli USA, dove esistono
già migliaia di persone che abitano stabilmente nelle cosiddette tiny house: mini case con un’architettura semplice e green, in cui è possibile, nonostante i ridotti spazi abitativi, vivere in maniera confortevole, ma senza sprechi e nel rispetto dell’ambiente.
In molte località turistiche italiane diverse strutture ricettive come camping, o agriturismi utilizzano già piccole case prefabbricate in legno per ospitare chiunque ami trascorrere giorni di vacanza nella natura per concedersi momenti di relax lontano dalla frenetica vita quotidiana, ma anche per studiare, o lavorare tranquillamente in smart-working.
Le tiny house, costruite quasi sempre in legno, grandi al massimo quanto un monolocale, senza fondamenta e a volte soppalcate, sono progettate per massimizzare l’utilizzo dello spazio in modo efficiente, economico e con minimo impatto ambientale.
Nelle loro dimensioni ridotte infatti, con un arredamento essenziale e funzionale, è possibile ricavare una piccola cucina, i servizi e angoli dedicati alla zona notte e giorno, senza rinunciare al comfort
In linea di massima, esistono due tipi di Tiny house: “on wheels” e “stanziale”
La tiny house on wheels è una casetta sulle ruote, simile alla roulotte, ma più robusta, calda, accogliente e personalizzabile; ma proprio come una roulotte, che va trainata da un’auto, deve rispettare i limiti relativi a forma e dimensione (inferiore ai 30 mq.), deve essere targata, assicurata come veicolo ricreazionale e provvista di bollo.
Inoltre, siccome non ha allacci per luce ad acqua fissi, o collegamenti permanenti al terreno, non può sostare stabilmente nello stesso posto per più di 90 giorni consecutivi.
La tiny house stanziale invece, può essere considerata a tutti gli effetti una casa; può anche superare i 30 mq. e, per quanto piccola e prefabbricata, siccome va poggiata o interrata in terreno, necessariamente edificabile ed essendo inoltre, dotata di allacci di energia e acqua fissi, necessita del permesso di costruire.
Secondo il Decreto Ministeriale della Sanità, per essere abitata stabilmente, deve essere dotata di servizi igienici e rispettare tutte le norme locali relative a igiene e sicurezza; non deve essere inferiore ai 28 mq. nel caso in cui sia occupata da una persona; mentre deve essere di almeno 38 mq. nel caso invece, sia occupata da due persone, proprio come un alloggio/monolocale standard.
Se si dispone di un terreno agricolo, è possibile costruire o comprare una tiny house prefabbricata che non sia stanziale, ma removibile e senza allacci di acqua e elettricità fissi.
In questo caso però, la Tiny house non può essere considerata una vera casa e non può essere quindi utilizzata ai fini abitativi; mentre va disciplinata come opera dell’Edilizia libera, come le casette per gli attrezzi da giardino e non deve perciò, superare i 15 mq.
Se si è single o in coppia e si ha voglia di una vita semplice, più libera e sana possibile, lontano da contesti urbani e priva di beni materiali superflui, una tiny house potrebbe essere l’alternativa ottimale ad una casa standard, col vantaggio di avere più soldi e tempo da dedicare a se stessi, alle relazioni e alle proprie passioni.
In ogni caso, per quanto possa essere entusiasmante un progetto di una vita minimalista, prima di decidere di investire in una mini-casa, meglio farsi consigliare da professionisti preparati e aggiornati sugli aspetti tecnici e sulle leggi e norme locali che ne disciplinano la materia.