Stop alle caldaie a gas

Stop alle caldaie a gas

Stop definitivo alle caldaie a gas. A partire dal 2025 non sarà più possibile beneficiare degli incentivi per l’acquisto e l’installazione di caldaie a gas e dal 2040 ci sarà il bando definitivo. È questa una delle principali novità introdotte dalla Direttiva case green, approvata dal Parlamento Europeo. L’obiettivo è quello di ridurre le emissioni di CO2 a effetto serra e il consumo energetico. Secondo i dati di Legambiente relativi al 2023, solo in Italia ci sono 19 milioni di caldaie a gas: 7 milioni avrebbero più di 15 anni. Queste caldaie consumano il 50% del gas italiano. Da uno studio AGICI – Enel 2022 emerge che sostituendo il 60% degli impianti di riscaldamento inefficienti in Italia con pompe di calore alimentate da fonti non rinnovabili si risparmierebbero 95 miliardi di euro, risparmio che cresce fino a ben 222 miliardi di euro se le pompe di calore venissero alimentate con energia rinnovabile. Il passaggio alla pompa di calore consentirebbe di risparmiare fino al 50% sui costi di riscaldamento e abbatterebbe le emissioni di CO2 di almeno il 75% fin dal primo giorno di utilizzo. Dunque la transizione energetica in atto renderà sempre più centrale il ricorso alle fonti rinnovabili (in primis del fotovoltaico) e richiederà edifici più performanti e sostenibili. La fine della produzione e vendita delle caldaie alimentate a combustibile fossile è fissata al 2040 (e non più al 2035, come si vociferava in precedenza).

È importante precisare che questa restrizione non colpirà chi già possiede una caldaia a gas, ma riguarderà coloro che intendono acquistare un nuovo sistema di riscaldamento per le nuove costruzioni o per gli immobili in ristrutturazione. Quindi, detenere una caldaia a gas rimarrà legale, ma la produzione e la commercializzazione di nuovi modelli saranno vietate a partire dal 2040. Esistono diverse possibilità previste – proposte dalla Direttiva case green – per coprire il fabbisogno energetico di un edificio a zero emissioni: energia da rinnovabili generata in loco o nelle vicinanze con impianti solari termici, geotermici o fotovoltaici, pompe di calore, energia idroelettrica e biomassa, rinnovabili fornite dalle comunità dell’energia rinnovabile. Particolare enfasi è dedicata a sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento efficienti ed energia da altre fonti prive di carbonio, basati sulla distribuzione di energia termica in forma di vapore, acqua calda o liquidi refrigerati da una fonte centrale o decentralizzata di produzione verso una pluralità di edifici o siti tramite una rete.

Ad oggi i bonus caldaie e pompe di calore 2024 rappresentano una grande opportunità per migliorare l’efficienza energetica delle case. Gli incentivi offrono detrazioni che variano dal 50% al 65%, con il Superbonus che può raggiungere il 110% fino al 31 dicembre 2025. La scadenza per approfittare invece dell’Ecobonus e del Bonus Ristrutturazione è fissata al 31 dicembre 2024. Le aliquote della detrazione e le regole da seguire variano a seconda dell’edificio su cui sono eseguiti gli interventi. Questi i prodotti finanziati?

Caldaie a condensazione, che permettono di risparmiare energia convertendo più calore dai gas di scarico in energia riscaldante, rispetto alle caldaie tradizionali. Sono supportate principalmente dall’Ecobonus e dal Bonus Ristrutturazione.

Pompe di calore, dispositivi ecologici che trasferiscono calore da una fonte (generalmente l’aria esterna o il terreno) all’interno di un edificio.

Sistemi ibridi, che combinano le tecnologie delle caldaie a condensazione con le pompe di calore per ottimizzare l’efficienza energetica.

 

Come ottenere i bonus?

Per il Bonus Ristrutturazione 2024 è prevista una detrazione del 50% delle spese, fino a un massimo di 96.000 euro per immobile. Le spese devono essere documentate e i pagamenti effettuati tramite bonifico bancario. La detrazione si applica su un periodo di 10 anni.

Per l’Ecobonus 2024 c’è una detrazione del 65% delle spese, ripartite in 10 rate annuali. La procedura è simile a quella del Bonus Ristrutturazione: richiede pagamenti tracciabili e la conservazione di fatture e ricevute.

Il Superbonus – esteso al 2025 solo per alcuni soggetti con particolari esigenze – prevede una detrazione fino al 110% per interventi complessivi che migliorano di due classi energetiche l’edificio, con variazioni del bonus fino al 70% o 65% a seconda degli anni e del tipo di lavoro. Ma è applicabile solo se la sostituzione della caldaia o l’installazione della pompa di calore avviene come parte di un progetto più ampio di riqualificazione energetica. In questo caso le spese devono essere sostenute nel rispetto dei limiti di spesa stabiliti per ogni tipologia di intervento.

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *