Progettare la stanza da bagno col rendering

Progettare la stanza da bagno col rendering

Progettare o rinnovare una stanza da bagno non è facile come potrebbe sembrare, soprattutto per i seguenti motivi:

  • si tratta di solito di locali più piccoli e con meno possibilità di personalizzazione rispetto altri ambienti;
  • a volte sono ciechi e quindi, non avendo un’apertura verso l’esterno per il ricambio dell’aria, sono dotati di un impianto di aerazione, ma anche di un’illuminazione insufficiente;
  • bisogna tener conto delle diverse norme vigenti relative alla loro progettazione, in particolare a: impianti elettrici, distanza minima tra i sanitari, impianti di alimentazione e distribuzione d’acqua fredda e calda, e sistemi fognari per lo smaltimento delle acque reflue all’interno delle abitazioni e degli edifici in generale.

 

Se volessimo allora trasformare, per esempio, un bagno stretto e lungo dotato di finestra sulla parete opposta all’entrata (tipologia più diffusa), in una comoda stanza, in cui estetica e funzionalità possano coesistere in modo armonico, la progettazione col rendering, ne agevolerebbe di molto la realizzazione.

Infatti, inserendo le dimensioni del locale e altri dati, necessari, potremmo via via, aggiungere virtualmente tutti gli altri elementi per ottenere una simulazione foto-realistica.

Considerando la forma rettangolare, potremmo provare l’effetto volumetrico di diverse piastrelle di colore chiaro e tenue presenti in catalogo, sulle pareti e sul pavimento: i colori scuri appesantirebbero infatti, l’intero ambiente, facendolo sembrare ancora più stretto.

Nei bagni stretti e lunghi tutti i sanitari sono solitamente disposti lungo una sola parete per permettere un passaggio comodo, che potrebbe essere agevolato ancora di più, sostituendo i sanitari esistenti con modelli più piccoli e sospesi, in modo da aumentare lo spazio, non solo tra gli stessi, che per norma di legge dovrebbe essere di almeno 20/25 cm, ma facilitandone anche la pulizia.

Se esiste una vasca da bagno e non si vuole rinunciare a questo elemento, è possibile provare ad inserirne una più corta, magari sotto la finestra.

Una cabina doccia, potrebbe però, essere una buona alternativa per recuperare diversi centimetri in lunghezza.

Essendo un elemento che si estende in altezza, si possono provare un paio di soluzioni.

Posizionarla nell’angolo in fondo al locale, accanto o di fronte alla finestra, da parete a parete, ricordando di chiuderla con ante trasparenti scorrevoli o a saloon verso l’interno, per evitare che occupino spazio quando si aprono e per far entrare liberamente la luce naturale; oppure al centro della stanza, dove potrebbe fungere anche da elemento divisorio tra il lavabo e il wc e bidet, ma anche in questo caso, bisogna considerare lo spazio per il passaggio, che deve essere di almeno 55 cm dalla parete di fronte, quindi con un piatto doccia di piccole dimensioni e meglio non rialzato, ma a livello pavimento, per dare una percezione di continuità della lunghezza. Anche in questo caso la cabina dovrebbe essere di vetro trasparente affinché l’illuminazione sia distribuita in modo uniforme.

Lo spazio rimasto, recuperato dalla eliminazione della vasca da bagno potrebbe essere utilizzato per porre un comodo mobiletto, un contenitore per la biancheria, appendini per asciugamani ed accappatoi, o possibilmente anche una lavatrice del tipo slim, di circa 40/45 cm di profondità.

Per lo stesso motivo, se di solito per la stanza da bagno si tende a scegliere una luce soffusa con effetto relax, per questa tipologia, è invece consigliabile una luce di colore bianco neutro, soprattutto sul lavabo, sul quale ci starebbe bene uno specchio molto grande per aumentare l’effetto profondità e nitidezza delle immagini riflesse durante l’igiene personale. Ancor di più se il bagno è cieco.

Per quanto riguarda i mobili d’arredo, anche questi devono essere poco ingombranti e di colore chiaro, abbinato alle piastrelle, per evitare che uno scuro, per quanto più caldo, possa creare un effetto visivo di restringimento dello spazio disponibile.

Infine, se la porta di entrata è a battente e si apre verso l’interno del vano, sicuramente è un elemento ingombrante, (soprattutto se c’è un lavabo posizionato di fronte); allora si può provare a girarla virtualmente verso il muro esterno e sostituire il pannello di legno con uno di vetro opaco; oppure inserire per una porta scorrevole esterna o, se la parete lo permette, a scomparsa.

Per lo stesso motivo, anche il lavabo e il sotto-lavabo non dovrebbero essere molto profondi, per non essere costretti a spostarci lateralmente quando apriamo cassetti e antine per prendere le cose.

Una volta apportate queste modifiche, si può fare un giro virtuale per capire se l’insieme risulti armonico e corrisponda alla nostra idea di bagno.

Altre e diverse soluzioni sono possibili e il modo migliore per provarle, è ricorrere al rendering con l’aiuto dei nostri professionisti che, grazie alle loro competenze possono aiutarvi a creare il vostro progetto di bagno ideale e volendo, assistervi anche nelle successive fasi di realizzazione.

 

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