Ci sono persone che vivono senza problemi in abitazioni di pochi metri quadri, o in monolocali arredati con gusto e dove le poche cose essenziali ed importanti sono sistemate in modo comodo e funzionale alle proprie necessità.
E poi ci sono tante altre persone e famiglie che, pur disponendo di una casa grande e spaziosa, ritengono che sia piccola e stia loro “stretta”.
Arredare gli ambienti e riempirli di oggetti più o meno superflui, seguendo soprattutto la tendenza del momento che tutto serve, può servire e in ogni caso, è decorativo, rispecchia uno stile di vita agiato e all’insegna di un benessere, soprattutto materiale.
Così compriamo cose che mettiamo qua e là, dove capita per abbellire o semplicemente riempire angoli vuoti e poi magari, non ci ricordiamo quando e dove le abbiamo prese e perché: non le usiamo, non le curiamo, ma ci limitiamo a pulirle o a spostarle come se non ci appartenessero.
La sensazione e quella che, pur vivendo in un contesto familiare, non ci muoviamo con disinvoltura, ma piuttosto ci perdiamo in una sorta di bazar, circondati da tanti mobili, mobiletti ed oggetti vari che occupano spazio, ma non sono utili, non hanno una vera funzione, non suscitano emozioni, né ricordi, con la conseguenza che a volte non riusciamo a trovare un posto meno “affollato” e più consono al nostro modo di essere.
Questo perché spesso ci dimentichiamo che le cose in casa rispecchiano non solo i nostri gusti e le nostre necessità, ma anche e soprattutto la nostra personalità, il nostro modus vivendi e che gli spazi, l’arredo e gli oggetti del nostro ambiente familiare devono essere perciò non solo esteticamente piacevoli e funzionali, ma devono farci sentire a nostro agio, a casa nostra appunto: dobbiamo poterci muovere agevolmente negli ambienti e tra le cose e svolgere liberamente le attività quotidiane senza quel senso di estraneità o disorientamento che si prova quando non si è a casa propria.
La soluzione più economica e al tempo stesso facile da applicare in questi casi è il cosiddetto decluttering col metodo KonMari, ovvero quella tecnica orientale che consiste, non solo nel risistemare gli oggetti e i mobili in modo da rendere più ordinati e confortevoli gli ambienti, ma anche nell’eliminare il superfluo, tutto ciò che non serve, che non suscita gioia e che ingombra la nostra casa e la nostra mente.
Disfarsi delle cose inutili, senza valore, né una specifica funzione e lasciare solo l’essenziale, non significa rendere fredda o impersonale la propria casa, ma piuttosto, adattarla alle nostre esigenze, renderla più organizzata ed accogliente; significa lasciare spazio solo a ciò che serve o consideriamo importante, che desideriamo mettere in evidenza per motivi affettivi; significa tenere ogni cosa a portata di mano e nel posto che per noi è quello giusto; significa dedicare più tempo per noi stessi e alla nostra famiglia, invece di utilizzarlo per le pulizie e il riordino.
Infine, significa poter godere di spazi più ampi, ariosi e luminosi, che influenzano positivamente il nostro umore e il nostro benessere psico-fisico e facilitano quindi, il movimento, la concentrazione e il relax.