Sebbene il suolo pubblico appartenga al demanio, o al Comune e sia indisponibile in generale, per utilizzo esclusivo da parte di soggetti privati, in talune circostanze è possibile chiederne la concessione per l’occupazione temporanea: per effettuare per esempio, traslochi, interventi edilizi con mezzi operativi, installare di totem pubblicitari;
Si può anche ottenere una concessione per l‘occupazione permanente, come quando si vuole installare un chiosco in un’area pubblica per la vendita di giornali e riviste.
La concessione temporanea o permanente è soggetta al pagamento di un canone, a meno che l’area occupata non sia inferiore ad un metro quadrato, o venga utilizzata per manifestazioni da parte di organizzazioni non lucrative, Federazioni ed Enti di promozione sportiva riconosciute dal CONI, oppure dai partiti politici per propaganda elettorale.
Il codice della strada prevede infatti, sanzioni amministrative per chi occupa abusivamente un’area pubblica senza aver ottenuto l’autorizzazione da parte dell’amministrazione locale.
Come è noto, durante la pandemia da Covi-19 erano state adottate misure straordinarie per sostenere i settori economici più colpiti. Alcune di queste hanno interessato proprio l’occupazione temporanea del suolo pubblico.
Col Decreto Ristori ( DL n. 137/2020) si consentiva infatti, a tutte le imprese di somministrazione di alimenti e bevande, come bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie… l’utilizzo temporaneo di spazi pubblici all’aperto, al fine di consentire l’esercizio dell’attività nel rispetto delle norme di distanziamento sociale.
Considerata la straordinaria situazione del momento, le disposizioni che furono attuate grazie anche alla semplificazione di procedure burocratiche, permettevano di utilizzare fino al 31 dicembre 2022 vie, piazze e altri spazi pubblici per la creazione di dehors, dell’installazione di pedane, elementi di arredo urbano, tavoli e sedie.
La concessione temporanea per queste particolari attività commerciali era stata prorogata poi fino al 30 giugno 2023 con la Legge di Bilancio 2023, senza la richiesta delle autorizzazioni previste dal Codice dei beni culturali e del paesaggio e senza indicare i termini ordinari per la rimozione di tutti gli elementi installati, così come fissati dal Testo Unico dell’edilizia.
Nonostante la pandemia sia ormai passata, la concessione per l’occupazione del suolo pubblico è ancora in atto. Infatti, gli esercenti e che hanno investito nell’allestimento esterno, seppur per un uso temporaneo, possono occuparlo per un altro anno, fino al 31 dicembre 2024 e senza pagare il canone,
Ma queste agevolazioni valgono solo per chi avesse già ottenuto la concessione, non per chi invece, non l’abbia chiesta in precedenza, cioè durante la pandemia.
In ogni caso, sembra che il senatore di FdI De Priamo voglia proporre un provvedimento per la concessione dell’uso permanente di spazi pubblici da utilizzare per le consumazioni ai tavoli e sedie all’aperto, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza, e del codice della strada e in contrasto con ogni forma di abusivismo, al fine di continuare a supportare la ripresa di tanti esercenti ancora in difficoltà. Anche se non esiste più una situazione emergenziale.