MANUTENZIONE CALDAIA: OGNI QUANTO VA FATTA, A CHI SPETTA E SANZIONI

MANUTENZIONE CALDAIA: OGNI QUANTO VA FATTA, A CHI SPETTA E SANZIONI

La manutenzione della caldaia è essenziale: garantisce il corretto funzionamento dell’impianto di riscaldamento e anche la sicurezza domestica e l’efficienza energetica. In Italia, la revisione delle caldaie e degli impianti di climatizzazione permanenti è regolamentata da una certificazione periodica chiamata Bollino Blu, che ne attesta l’idoneità e la conformità alle normative antinquinamento. Ignorare queste procedure non solo può portare a guasti improvvisi e costosi, ma anche a gravi rischi per la sicurezza e sanzioni legali.

Ogni quanto va fatta la manutenzione della caldaia? La manutenzione obbligatoria della caldaia, regolamentata per legge, richiede interventi periodici da parte di personale qualificato al fine di prevenire guasti, ridurre i consumi energetici e garantire il rispetto delle normative di sicurezza. Questi controlli, che sono parte integrante della manutenzione ordinaria, andrebbero eseguiti almeno una volta all’anno ma la frequenza degli interventi dipende dalle specifiche riportate nel libretto tecnico della caldaia e dalle indicazioni del produttore.

Chi si deve occupare della manutenzione della caldaia? Nel caso in cui si viva in una casa in affitto, la manutenzione ordinaria della caldaia è generalmente a carico dell’inquilino, mentre quella straordinaria è a carico del proprietario. Tuttavia, questo dipende anche dalle condizioni contrattuali tra le due parti. Nel caso di impianto termico centralizzato, il responsabile è l’amministratore di condominio.

Affidarsi a professionisti qualificati è la prassi: è necessario affidare le operazioni più complesse a professionisti qualificati, per garantire la conformità dell’impianto. Un tecnico specializzato ha, infatti, le competenze necessarie per identificare e risolvere i problemi in modo sicuro ed efficiente.

Tra i vantaggi di un tecnico specializzato:

-competenza tecnica: ovviamente i professionisti della manutenzione della caldaia hanno una conoscenza approfondita degli impianti e possono identificare e risolvere problemi in modo efficiente;

-strumentazione adeguata: i tecnici dispongono di strumenti specializzati per eseguire controlli dettagliati e diagnosticare problemi nascosti;

-rispetto delle normative di sicurezza: i professionisti sono al corrente delle normative di sicurezza e lavorano nel rispetto delle regole. Questo è cruciale per garantire un ambiente sicuro durante e dopo la manutenzione;

-il tecnico deve rilasciare il bollino blu per la certificazione dell’avvenuta manutenzione dell’impianto. La presenza del bollino blu è segno che l’impianto è conforme alle normative di sicurezza e che la manutenzione è stata eseguita da un professionista qualificato.

I controlli periodici includono:

-controllo dei fumi, durante cui vengono misurati ossidi di azoto (NOx), monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO2), ossidi di zolfo (SOx), e altre particelle in sospensione. Questa verifica va generalmente effettuata annualmente durante la manutenzione ordinaria;

controllo della pressione e della temperatura dell’acqua all’interno della caldaia per assicurarsi che rientri nei limiti raccomandati;

analisi dello scambiatore di calore per accertarsi che non vi siano accumuli di sporco o calcare che potrebbero compromettere l’efficienza del trasferimento di calore;

ispezione della valvola di sicurezza per assicurarsi che funzioni correttamente e possa gestire eventuali aumenti improvvisi di pressione;

verifica della composizione dei gas di scarico per garantire che la combustione avvenga in modo corretto. Questo controllo è essenziale per prevenire la formazione di monossido di carbonio. Per una maggiore sicurezza, l’installazione di un rilevatore di monossido di carbonio è una misura preventiva fondamentale:

controllo del buon funzionamento di tutti i dispositivi di sicurezza, come la valvola di sicurezza e il pressostato;

verifica delle aperture della ventilazione per prevenire l’accumulo di gas pericolosi;

controllo di guarnizioni e valvole per escludere eventuali perdite.

Che cos’è il bollino blu della caldaia e a cosa serve? Il bollino blu della caldaia consiste in un adesivo da apporre sul certificato di revisione dell’impianto. Viene rilasciato dopo il controllo periodico effettuato da un tecnico specializzato e serve a certificare due fondamentali aspetti del corretto funzionamento della caldaia:

-in termini di inquinamento e sicurezza (attraverso il controllo dei valori di emissione dei fumi);

-dal punto di visto dell’efficienza energetica.

La certificazione è obbligatoria dal 2005 per tutti gli impianti termici nazionali dotati di caldaia come previsto dal d.lgs 311/06; restano esclusi gli scaldabagni a gas o metano per la sola produzione di acqua calda, le stufe e i condizionatori portatili con potenze non superiori ai 5 kW. 

Quanto costa la manutenzione della caldaia? I costi per la manutenzione ordinaria possono variare a seconda della Regione e dei tecnici a cui ci si rivolge, ma mediamente parliamo di una cifra compresa tra i 50 e i 100 euro. Il controllo dei fumi, ovvero l’analisi della combustione e dell’ossido di carbonio concentrati nell’impianto, può invece superare i 100 euro di spesa. Sono previste dalla legge delle sanzioni per la mancata manutenzione: multe dai 50 ai 200 euro per irregolarità o mancata revisione, multe dai 500 ai 600 euro per l’assenza di un regolamentare libretto caldaia, e multe dai 500 ai 3000 euro per mancato controllo della combustione.

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