Il termine Layering , o stratificazione, è utilizzato nel settore della moda per indicare l’arte di vestirsi a strati partendo da capi di abbigliamento basic ai quali vengono poi aggiunti altri pezzi e accessori, abbinati per colore, tessuti e stile, col risultato finale di un look personale, coerente e comodo.
Negli ultimi tempi, la tecnica del layering è applicata anche all’ home design per arredare in modo creativo e personalizzato singoli ambienti o un’intera abitazione.
La stratificazione può rivelarsi una tecnica essere efficace perché permette di abbinare tutti gli elementi in modo che non stonino tra di loro, né con l’ambiente in cui sono inseriti.
La stratificazione degli elementi non consiste perciò, nell’aggiungere semplicemente ogni tipo di oggetto o complemento a scopo riempitivo, ma di inserire solo quelli che possono creare ambienti unici, accoglienti ed esteticamente gradevoli.
Così, proprio come nell’abbigliamento, si parte dallo stile dell’arredamento base, per passare poi a livelli successivi durante i quali si inseriscono a strati appunto, altri pezzi e complementi fino ad un interior styling personale, nell’insieme armonico e funzionale.
Questo significa che colori, tessuti, materiali e stili dei diversi complementi possono essere aggiunti, combinati e abbinati in modo creativo e personale, solo se sono in sintonia e coerenza con l’arredamento base e più in generale, col tipo di abitazione: rustica, moderna, antica …
Una volta scelti i pezzi principali della sala per esempio, come tavolo e sedie e la credenza, si può passare al livello successivo di stratificazione.
Evitando di mettere insieme altri elementi di stile differente, si può però aggiungere un particolare pezzo d’antiquariato per dare consistenza e profondità, così come un bel tappeto potrebbe donare un tocco di calore ad un ambiente moderno; mentre quadri, lampade ed altri oggetti vanno scelti con cura per evitare quell’esposizione disarmonica e confusa di troppe cose e troppo differenti tra loro, che, per quanto belle e costose, creano inevitabilmente un ambiente bazar: disarmonico, confuso e per quanto allegro, sicuramente poco accogliente.
Lo stesso dicasi per la stratificazione dei colori, dei tessuti del divano, dei tendaggi, dei cuscini: bisogna stare attenti a non esagerare con motivi e trame differenti, per evitare l’effetto arlecchino.
Se per esempio vogliamo creare un ambiente sobrio, semplice e cozy mood, non c’è nulla di meglio che partire da una base di colore neutro, come il bianco, l’avorio o il crema, da abbinare al massimo con altri due/tre tinte e nuance come il verde, il grigio scuro, il kaki e il tortora, che smorzano l’effetto piatto e monotono, mentre favoriscono un’atmosfera che favorisce serenità e relax.