Il compromesso: cos’è e a cosa serve il contratto preliminare di compravendita

Il compromesso: cos’è e a cosa serve il contratto preliminare di compravendita

Hai trovato la casa dei tuoi sogni e vuoi acquistarla? Il compromesso è l’atto che dà ufficialmente il via alla trattativa immobiliare con il proprietario! Noto anche come preliminare di compravendita, è il contratto attraverso il quale le parti, venditore e acquirente, si impegnano reciprocamente, con efficacia vincolante tra di loro, a consegnare e acquistare l’immobile. Precede il rogito, con cui la proprietà viene ufficialmente trasferita. In sostanza definisce le condizioni alle quali si intende concludere la compravendita dell’immobile: una volta trovato un punto di incontro, l’accordo verbale viene messo per iscritto. Dunque un passaggio fondamentale della fase di mediazione, perché permette di dichiarare la volontà di acquistare l’immobile come acquirente ma anche il proposito del proprietario di vendere quel preciso bene, alle condizioni che vengono ufficializzate.

 

Il preliminare deve essere redatto per iscritto e deve indicare gli elementi minimi della compravendita immobiliare:

– il consenso delle parti;

– i dati relativi al bene oggetto della vendita (l’indirizzo, la descrizione dell’immobile, l’attestazione dei dati catastali e delle planimetrie e l’Attestato di Prestazione Energetica (APE);

– il prezzo pattuito.

 

Il contratto preliminare di compravendita può essere personalizzato tramite l’inserimento di clausole accessorie a tutela di una o entrambe le parti, come per esempio:

– La delibera di mutuo da parte di un istituto di credito;

– La data entro cui stipulare il contratto di compravendita;

– La cifra della caparra, se versata, che andrà poi a sommarsi al pagamento del prezzo finale.

È possibile anche inserire la clausola penale sancita all’articolo 1382 del Codice Civile: le parti possono disciplinare che nel caso di inadempimento totale o parziale, colui che risulta inadempiente, è tenuto a pagare una somma di denaro per risarcimento del danno.

È sempre necessario sottoscrivere il compromesso? No, non è obbligatorio: nulla vieta di passare dalla proposta di acquisto direttamente al rogito. Ma nella pratica quasi sempre le parti decidono di firmare il compromesso, perché permette loro di “guadagnare tempo” nell’attesa che ci siano tutte le condizioni per arrivare alla firma del contratto vero e proprio: nella maggior parte dei casi l’acquirente avrà modo di ottenere un prestito (di solito un mutuo) dalla banca e di effettuare una serie di controlli per scongiurare difetti strutturali o ipoteche sull’immobile.

Il contratto preliminare di compravendita immobiliare rientra nella tipologia delle scritture private prevista dalla legge ma, per garantire la massima tutela alle parti, può essere autenticato dal notaio. Deve essere registrato all’Agenzia delle Entrate entro trenta giorni dalla sottoscrizione. Affidarsi ad un’agenzia immobiliare con esperienza garantirà di redigere un documento a norma di legge, che possa tutelare in maniera efficiente tutti gli attori coinvolti nella compravendita. Un professionista del settore, che conosce procedure e normative, sa come districarsi tra leggi e regolamenti per risolvere qualunque intoppo. Per vendere e acquistare senza alcun tipo di stress.

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