Il Sismabonus è una delle agevolazioni fiscali più importanti per incentivare interventi di miglioramento e adeguamento sismico degli edifici. Indubbiamente uno strumento cruciale per la prevenzione e la sicurezza strutturale degli immobili. Nel 2025, però, l’agevolazione pensata per sostenere chi decide di adottare misure antisismiche sulle proprie proprietà subisce degli importanti cambiamenti.
La principale novità del Sismabonus 2025 riguarda le aliquote: saranno ripartite in un numero di scaglioni inferiore rispetto a quanto accaduto fino al 2024. Più precisamente da quest’anno sarà prevista un’unica aliquota a prescindere dalla riduzione del rischio sismico, mentre l’entità della stessa cambierà a seconda dell’immobile oggetto degli interventi. Nel caso di lavori relativi alla prima casa, il Sismabonus 2025 prevede una detrazione con un’aliquota pari al 50%, ma si scenderà al 36% nel 2026 e nel 2027. Per gli interventi su immobili destinati alla seconda casa, lo sgravio si abbassa ulteriormente al 36% per poi ridursi ancora e calare al 30% nel 2026 e nel 2027.
Si potrà richiedere il Sismabonus per gli interventi realizzati su edifici ubicati nelle zone sismiche 1, 2 e 3, e permetterà di beneficiare di una detrazione da ripartire in 5 quote annuali di pari importo. Una delle modifiche introdotte dall’ultima finanziaria riguarda il tetto di spesa, che è pari a 96.000 euro per chi ha un reddito fino a 75.000 euro. Per chi supera questa soglia sarà invece definita una detrazione su misura, sulla base del numero dei figli e dell’eventuale prole con disabilità.
Altra novità di quest’anno è la possibilità di accedere a questa agevolazione anche in assenza di un miglioramento della classe di rischio sismico, che invece fino al 2024 ha rappresentato una discriminante per l’applicazione di aliquote differenti. Inoltre pure per i condomini la riduzione è ad una sola aliquota.
Stessa sorte per il Sismabonus 2025 demolizione e ricostruzione: in pratica si applicheranno le stesse aliquote del 50% e del 36% a chi acquisterà rispettivamente una prima o seconda casa in un edificio demolito e ricostruito appunto in chiave antisismica, da un’impresa che dovrà provvedere alla vendita dell’immobile entro 30 mesi dalla fine dei lavori.
Da non dimenticare, poi, che per accedere al Sismabonus, bisogna affidarsi a professionisti qualificati, che conoscano perfettamente la normativa e siano in grado di preparare la documentazione tecnica.
Per quanto riguarda il futuro dell’agevolazione oltre il 2027, attualmente non ci sono disposizioni ufficiali. A partire dal 2028 resta incerto il destino del Sismabonus e ci si aspetta che eventuali proroghe o modifiche vengano definite nelle prossime leggi di bilancio.