Il mutuo viene definito nel nostro codice civile dall’art. 1813 come: “il contratto con il quale una parte (mutuante) consegna una determinata quantità di denaro o di altre cose fungibili all’altra parte (mutuatario), che ne acquista la proprietà e si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e quantità”. È un contratto reale poiché, per il suo perfezionamento, è necessaria la consegna del danaro o delle cose mutuate anche se poi ella pratica l’oggetto di questo contratto è generalmente una somma di denaro.
Il mutuo è oneroso: il mutuatario, cioè colui che riceve il bene, deve corrispondere al mutuante, cioè colui che cede il bene, gli interessi. Salvo accordi diversi, se il mutuatario non dovesse pagare questi interessi, il mutuante è legittimato a chiedere la risoluzione del contratto.
Il mutuo bancario è sicuramente uno dei contratti più diffusi nel nostro ordinamento in quanto strettamente collegato a quella tendenza culturale e sociale, tipicamente italiana, di vedere negli immobili la principale fonte patrimoniale.
Tale tipologia di mutuo viene erogato da un istituto di credito dopo aver ottenuto una garanzia, al fine di agevolare il mutuatario all’acquisto di un immobile.
Quando si parla di mutuo, una delle prime questioni che si affrontano riguarda la scelta del tasso da applicare: pagare una rata fissa o pagare una rata che può variare nel corso degli anni.
Questo discorso oggi deve essere ampliato poiché hanno fatto la loro comparsa i cosiddetti tassi misti che prendono elementi dai due archetipi fondamentali. Abbiamo, ad esempio, il variabile con CAP (tasso variabile che prevede un tetto oltre il quale, qualora gli indici di riferimento dovessero salire, non si andrebbe).
Un altro elemento importante da considerare quando si parla di mutuo è il cosiddetto LTV: LOAN TO VALUE ovvero il rapporto tra l’importo del mutuo e il valore dell’immobile oggetto di garanzia.
Questo rapporto non supera l’80%.
Il tasso di un mutuo è definito TAEG: tasso annuo effettivo globale ed indica generalmente il tasso di interesse di un’operazione di finanziamento. Detto in altri termini, il TAEG ci dice effettivamente quanto il costa il mutuo. Molti sono i fattori che determinato il TAEG:
- Spread, che tecnicamente corrisponde al valore a cui la banca vende il denaro richiesto dal mutuatario;
- Irs ed Euribor, indici utilizzati a seconda che si richieda un mutuo a tasso fisso o tasso variabile.
- Spese di istruttoria;
- LTV;
- Durata del mutuo;
- Polizza assicurativa.
Ovviamente questo finanziamento non è concesso solo nelle compravendite, ma l’evoluzione sociale, economica e giuridica ha portato nel corso degli anni, alla comparsa di diversi tipi che si distinguono per finalità. Abbiamo:
- Mutuo Acquisto Casa: volto all’acquisto di un immobile. In presenza di determinate condizioni è possibile finanziare fino al 100 % del valore dell’immobile.
- Mutuo Costruzione Casa.
- Mutuo Ristrutturazione Casa.
- Mutuo Sostituzione e Consolidamento Debiti: consolidare tutti i finanziamenti in un’unica rata più bassa. Molto utilizzato quando si hanno diversi prestiti attivi poiché garantisce un tasso molto più basso.
- Mutuo Liquidità: permette di ottenere una liquidità per un massimo del 50 % del valore dell’immobile.
- Mutuo Surroga: sostituire un precedente mutuo ancora in atto a costo 0 poiché non ci sono, ad esempio, costi di istruttoria o di perizia.
- Mutuo Acquisto Immobili Commerciali: Il mutuo studiato per l’acquisto di immobili ad uso commerciale
- Mutuo prestito vitalizio: opzione per i pensionati che vogliono ottenere un finanziamento senza dover pagare alcuna rata.